mercoledì 16 dicembre 2015

Barili svedesi

…e… no. Non è birra…

Come annunciato sin dall'inizio, questo asfittico blog senza pretese, creato a maggior gloria delle mie piccole passioni, vivacchia per lo più grazie ai momenti in cui completo le mie ciofeche modellistiche…

Oggi ho terminato una costruzione in tandem: 2 Saab J29 'Tunnan' svedesi.

'Tunnan' si traduce come 'barile' e non credo di doverne spiegare il motivo…

Si tratta di un jet della prima generazione: sgraziato e poco accattivante, ha avuto una carriera valida ed ha lasciato ottimi ricordi.


Il prototipo ha volato già nel 1948.
Dotato di ali a freccia, motore britannico e… progetto 'vagamente' ispirato agli ultimi aerei tedeschi, quelli non sono mai riusciti a raggiungere la pista.
La leggenda vuole che ci siano stati frequenti contatti fra emissari svedesi e maggiorenti germanici negli ultimi giorni di guerra, o subito dopo… ma chissà !
Certo che, se guardiamo ad esempio il Focke Wulf TA 183, che solo per poco non riuscì a volare, qualche sospetto viene…

Sia come sia, il Tunnan mi è sempre piaciuto e ci sono tornato sopra dopo aver pensionato l'unico mio precedente tentativo di qualche anno fa.

Ho deciso per i due unici kit in 1:72 ancora vagamente reperibili: l'Heller ed il Matchbox.
Ambedue peraltro riproposti in tempi recenti, il primo dall'Airfix e l'altro dalla Revell.

Esistono anche dei kit recenti di origine ceca, riguardanti peraltro il J29A e B, caratterizzati dall'ala senza paratie antiscorrimento, ma non li ho ancora avuti sottomano.

Il Matchbox si caratterizza per le incisioni esagerate tipiche delle produzioni di questa casa da tempo scomparsa. Povero nei particolari, coglie abbastanza la linea dell'ultima serie di produzione, la F, con motori più potenti e dotati di postbruciatore.
Assurda l'ampiezza del pozzetto dei carrelli in fusoliera, al quale non ho potuto non metter mano…
Sopra l'Heller, corretto per il vano carrelli, e sotto il Matchbox… che dovrebbe averlo delle stesse dimensioni pur rappresentando un modello successivo di J29
Inoltre soliti lavori sull'abitacolo e particolari qua e la, con i quali non starò a tediarvi.

Ho preso un foglio decal d'aftermarket che, a fronte della discreta qualità di stampa e del film, si è purtroppo rivelato enormemente inaccurato da troppi punti di vista tanto che, alla fine, ho usato su questo modello quasi esclusivamente le decal del kit originale, vecchie di quasi 40 anni.
Insomma, ecco che ne è venuto fuori:







L'Heller, ben stampato e discretamente rifinito per gli anni 70, può essere riprodotto sia in versione caccia che ricognitore, sempre nelle versioni post introduzione della paratia di cui parlavo.
Purtroppo ha delle linee pesantemente in rilievo, ma salto del tutto l'ipotesi di reinciderlo.
Il Tunnan ha preso servizio soltanto nella natia Svezia ed in Austria e sono abbastanza poche le livree al di fuori del sempiterno metallo naturale. Un'eccezione molto nota sono gli esemplari usati nei primissimi anni 60 in Congo, nell'ambito di una missione ONU atta a frenare il sanguinoso conflitto allora in corso nel paese africano. La Svezia fornì il supporto aereo in modo efficiente. Si rese necessaria comunque una livrea adeguata al territorio, applicata sul campo.
Ho visto molte interpretazioni a riguardo, perlopiù del tutto errate. Lo stesso kit Heller la propone, sbagliandone totalmente il disegno ed i colori.
Adesso sono disponibili delle foto d'epoca che fanno chiarezza e mi sono basato su queste.
Ciò non toglie che la scelta del tono dei colori sia probabilmente discutibile…
Decido per il ricognitore, ed è una decisione obbligata visto che gli altri Tunnan della spedizione erano dei J29B, dotati della precedente ala dal profilo diverso.
Anche in questo caso le decal del foglio d'aftermarket si rivelano sbagliate.
Uso soltanto le insegne dell'ONU, peraltro neppure tanto corrette nel disegno. Del vecchio foglio Heller, peraltro corretto, non è più recuperabile nulla. Pur accuratamente ritagliate, visto l'incoercibile film ingiallito, si sono prevedibilmente dimostrate tendenti alla frantumazione ed ormai refrattarie a qualsivoglia tipo di ammorbidente. Riesco fortunatamente a salvare i necessari codici sotto gli stabilizzatori. La lettera sul timone la recupero, simile ma un po' sottodimensionata, in una rapida ricerca fra le tante decal d'esubero o d'aftermarket che possiedo.
Anche qui soliti lavori… ed ecco il risultato:






Insomma… i miei soliti lavori da modellista men che mediocre. 
Dire che anche questa volta mi son divertito appare consolatorio ed un po' sciocco.
Però, sapete, mi son divertito !












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