mercoledì 19 agosto 2015

El Ministerio del Tiempo

El Ministerio del Tiempo

Ovvero, anche gli spagnoli ci battono sulle mani…


La Spagna, come l'Italia, è particolarmente affezionata ed avvezza a serie televisive a base di poliziotti, amore (e corna) e sit-com varie, stile 'Un medico in famiglia'…
Tuttavia, al contrario di noi, sembrano piuttosto affrancati (decenni di catto-franchismo non sono passati invano) dalla sempiterna invasione italiota di preti, suore ed affini.
Ugualmente pare abbiano ancora, sempre che noi si sia mai avuto, il gusto di avventurarsi in produzioni di stampo fantastico-fantascientifico, dominio incontrastato di statunitensi e britannici…
Così, mentre noi continuiamo 'a divinis' (è il caso di dirlo…) con l'ennesima stagione di don Matteo, nel 2015 hanno tirato fuori questa serie, otto episodi da un'ora ciascuno, di chiaro stampo fantastico.
Mi ci sono imbattuto per caso un paio di giorni fa… sto guardando il quarto episodio della 'temporada' (stagione in spagnolo) e sono positivamente colpito.



Sigla !


El Ministerio del Tiempo (Il Ministero del Tempo) si annuncia con uno slogan ben preciso:
'Tutti i governi hanno molti segreti, quello spagnolo ne ha uno solo'

Nel primo episodio tre persone assai diverse fra loro, nonché di diverse epoche, vengono 'reclutate' da misteriosi personaggi che le invitano a far parte di una segretissima organizzazione del governo spagnolo. Si tratta di un soldato del XIV° secolo, una donna di cultura del XIX° ed un infermiere dei giorni nostri… Si scopre così che dai tempi dell'inquisizione la Spagna gestisce una serie di porte, di origine misteriosa, che permettono l'accesso a vari periodi storici. Scopo dell'organizzazione, guarda un po', è far si che il passato non venga alterato in nessun modo…

Prodotta dalla TVE, la RAI iberica, e già rinnovata per una seconda stagione, ha ottenuto buoni ascolti nel paese (non preoccupatevi… non quanto le serie poliziesche) e mi sta davvero piacendo.
C'é una buona cura dei particolari, storie ben congegnate, ironia che non scade mai in farsa ed attori, quasi tutti, di buon livello.
Le 'porte' suddette danno tutte sui territori spagnoli, od appartenuti alla Spagna e le storie, perlomeno finora, coinvolgono ovviamente personaggi ed accadimenti della storia iberica.

Mi direte… ma dove l'abbiamo già sentite queste situazioni ? Beh, 'El Ministerio' non ha certo un plot originale, impossibile non vedervi ovvie scopiaz ispirazioni da serie di culto come il dottor Who o la simpaticissima Warehouse13, tanto per citare le prime che mi vengono in mente… fra decine !
Inoltre, come le suddette, è alquanto poco preoccupato da ovvie illogicità e conti 'che non tornano'… i soliti mali di qualunque opera riguardi i viaggi nel Tempo, tanto per capirsi.

Anche l'Italia ha spedito gente a spasso per il Tempo… Boldi e Christian de Sica hanno già infestato svariate epoche con peti e turpiloquio vario...

Comunque trovo questa serie divertente e per nulla stupida, oltre ad essere piuttosto estraniante: se siamo fin troppo abituati ad 'eroi' anglo-britannici, una squadra di viaggiatori del Tempo spagnola è già di per se un valore aggiunto alla visione.
Ben consci di percorrere strade già battute, non mancano di sottolinearlo con divertenti citazioni e ben studiati cliché.

Non che questa produzione stupisca… la Spagna ha sempre avuto un'importante cinematografia 'di genere', generalmente di serie B che, pur avulsa alla fantascienza tout court, conta miriadi di horror più o meno soprannaturali. L'Italia gli faceva compagnia. Soprattutto gli anni 60 e 70 videro collaborare spesso i due paesi in questo campo; esempio lampante i famosissimi western 'all'italiana' girati in Almeria…

Oggi da noi il 'cinema di genere' non esiste praticamente più, ma in Spagna vive di relativamente buona salute e, ogni tanto, si permette pure di produrre robetta discreta.

Comunque, parlando di fantastico, non dimentichiamoci dell'eredità di un Buñuel, tanto per dire

Per ora, visione consigliatissima… 

Ed anche una buona scusa per buttare un occhio sulla storia spagnola 

Qualche foto:












giovedì 6 agosto 2015

Hiroshima: 70 anni fa




Prevedibile parlare della prima bomba atomica nell'anniversario del suo utilizzo: 70 anni fa, il 6 agosto del 1945, un bombardiere B-29 statunitense sganciò sulla città giapponese di Hiroshima un ordigno nucleare, che provocò la distruzione totale di gran parte dell'area cittadina e la morte immediata di un numero mai accertato di persone, comunque non meno di 70.000, seguite da molte altre decine di migliaia nei giorni successivi, per gli effetti della detonazione in se e delle radiazioni. Ancora meno chiara è l'effettiva entità dei decessi avutisi negli anni successivi, per cause correlate alla contaminazione nucleare, concretizzatesi nell'insorgenza di cancro, soprattutto leucemie: si parla comunque di altre decine di migliaia di vittime.
Tre giorni dopo un'altra bomba atomica colpì la città di Nagasaki, con effetti distruttivi di poco inferiori, motivati da una morfologia del terreno più accidentata, che in parte impedì la piena espansione della deflagrazione.
E' bene ricordare che, in effetti, la bomba di Hiroshima non fu la prima: il 16 luglio dello stesso anno era stato fatto detonare un altro ordigno, ad Alamogordo in New Mexico, per testare la potenza di questa nuova arma: il cosiddetto 'Trinity test'.

Non è mia intenzione parlare degli aspetti storici, etici e geopolitici di questi primi e finora unici bombardamenti nucleari, perlomeno non in questo post.

Vorrei soltanto far notare un aspetto poco chiaro al grande pubblico: da un punto di vista tecnico-scientifico, la resa dell'ordigno su Hiroshima fu pressoché fallimentare.

E' noto che un'esplosione nucleare si ottiene raggruppando una sufficiente quantità di materiale fissile, ovvero materiale radioattivo dal nucleo fortemente instabile, quali l'Uranio 235 od il Plutonio 239; quantità tale da permettere il raggiungimento della così detta 'massa critica', che diventando 'super critica' va in fissione e libera l'enorme potenza che definiamo come 'esplosione nucleare'.
qui un semplice approfondimento

Le bombe di Alamogordo e di Nagasaki usavano il plutonio, ottenendo la fissione con lo schiacciamento di due semisfere di questo materiale grazie ad un complesso sistema di implosione tramite esplosivi convenzionali ad alto potenziale: a tutt'oggi è lo standard. Da notare che, dagli anni 50, le bombe a fissione tout court divennero sempre meno importanti come arma in se, diventando parte fondamentale delle nuove, e ben più distruttive, bombe 'all'idrogeno', ovvero diventarono l'innesco di un processo nucleare detto fusione.
brevi cenni sulle bombe a fusione

L'ordigno di Hiroshima, del tutto sperimentale e figlio della fretta, utilizzava l'Uranio 235 ed un sistema detto 'detonazione a proiettile' (gun type) per ottenere la massa critica.
Tale sistema risulta oggi obsoleto e da tempo abbandonato.
In effetti l'ordigno ebbe una resa mediocre in quanto, dei circa 64 kg di Uranio 235 utilizzati, soltanto una percentuale fra l'1,5 ed il 2 % entrò effettivamente in fissione: il resto venne spazzato via dall'esplosione, vaporizzato.
Questo fu comunque sufficiente ad ottenere una deflagrazione di potenza pari a circa 17-20 kiloton, l'equivalente di circa 17.000-20.000 tonnellate di tritolo.

Negli ordigni a plutonio, già con le rudimentali tecnologie dell'epoca si raggiungeva un'efficienza del 15 % circa, ovvero il 15 % del materiale fissile entrava effettivamente in condizione supercritica: la bomba di Nagasaki era caricata con soli 7 kg di plutonio e si calcola sprigionò l'equivalente di 25 kiloton.

Possiamo definire in molti modi la bomba di Hiroshima e può sembrare paradossale ricordare che, da un punto di vista tecnico, fu un discreto, per quanto atteso, fallimento...

mercoledì 5 agosto 2015

Terminator Genisys: quasi fosse antani

Terminator Genisys, USA 2015



La sinossi da wikipedia

Visto ieri sera al cinema, in compagnia di mio fratello e del mio nipotino…

Vediamo il trailer

Quinto film della serie iniziata nel 1984, è un tentativo davvero mal riuscito di ridare slancio ad una saga che, dopo i primi due notevoli episodi, non ha visto che fallimenti…
Niente spoiler, per quanto questo film parta male già dai trailer e delle locandine, che sono spaventosi spoiler a tutti gli effetti.
In pratica, una sceneggiatura che potrei tranquillamente definire un guazzabuglio privo di ogni logica (e… si, la logica è fondamentale pure in un film scifi destinato all'intrattenimento: non si può abusare della sospensione dell'incredulità dello spettatore), pieno di improbabili spiegoni senza senso, situazioni buttate là alla mentula canis… L'idea sarebbe quella, giocando con la scusa delle varie timeline alternative, di riscrivere la saga dal principio, da quel fantastico Terminator di Cameron del 1984: un film a basso costo e relativamente poche pretese, diventato rapidamente un cult per una miriade di ragioni, peraltro ottimamente servito dal sequel 'Terminator 2: il giorno del Giudizio' del 1991.
Con risibili motivazioni il vecchio (e non è una metafora) Schwarzenegger viene richiamato in servizio per l'ennesima volta e gli accadimenti originali prendono una diversa piega.
Esagerando, immaginate la Divina Commedia riadattata alla stregua di messaggini fra adolescenti via SMS…
Una sarabanda infinita, e noiosissima, di esplosioni, colpi di scena telefonatissimi e scontri a fuoco come se piovesse, il tutto impropriamente condito da infinite citazioni e rimandi ai film precedenti.
Schwarzy ne esce con le ossa rotte, e non c'é scheletro di metallo che tenga, da questa patetica tamarrata. Gli attori che prendono il posto e l'identità degli originali, a partire dalla mediocre Emilia Clarke, neo Sarah Connor, non hanno un briciolo di carisma e sembrano fastidiose appendici degli invadenti effetti speciali in digitale. Questi ultimi, peraltro, hanno delle spaventose cadute di qualità: la lunga scena con gli elicotteri supera di gran lunga la soglia del ridicolo.
Nessuna tensione, articolo di cui i primi due film abbondavano, nessun coinvolgimento: lo spettatore non potrà che partecipare ai combattimenti con raffiche di sbadigli.
Piccola anticipazione: stavolta quel birichino di Skynet tenta di prendere il potere tramite… Internet… Verrebbe da dire: esticazzi !!!
Regia indegna: le nuove serie tv sono moooolto più cinematografiche e coraggiose nello sperimentare.
Si rivaluta ampiamente il terzo capitolo della saga, e pure il quarto… 
Pollice verso su tutta la linea: purtroppo sono previsti seguiti che incasineranno ulteriormente una storia già ampiamente sputtanata e… sono stato gentile.


C'é parecchio da ridere...