lunedì 23 marzo 2015

Modellismo: il D.H. 88 Comet racer

Adoro il modellismo statico...
Come molti della mia generazione, da ragazzino mi piaceva impiastricciare kit con colla e pittura.
Effettivamente già allora mi accorsi che le mie velleità artistiche... tali erano.
Dopo una trentina d'anni dall'ultimo modello, a fine 2008 decisi di tornare ad intraprendere quest'hobby,  nel frattempo diventato ad appannaggio pressochè completo dei soli adulti.
Ovviamente la mia passione per la storia, e per l'aviazione, sono state propedeutiche.
Dopo qualche anno di modelli posso tirare le somme: ero, sono e continuerò ad essere un modellista davvero scadente !
Vabbé... mostre e confronti non mi interessano, non sono ne alla mia portata ne mai state fra i miei interessi.
Mi diverto, tanto basta.

Una delle ultime realizzazioni è stata questo terzetto, costruito in contemporanea, riproducente tutti i D.H. 88 Comet che, nel 1934, parteciparono ad una corsa a tappe fra l'Inghilterra e l'Australia.
Qui la storia di questo affascinante aereo:
Il Comet racer

La scelta è quasi obbligatoria... l'unico kit tuttora disponibile è il vetusto Airfix in 1:72. Si tratta di uno stampo che, ad esser buoni, si potrebbe definire approssimativo. In effetti esiste anche uno stampo della scomparsa Frog, decisamente migliore ma pressochè introvabile.
Il kit Airfix è del... 1957: definirlo vintage è d'obbligo.
Per fortuna adoro costruire questi vecchi stampi senza speranza...

Ho fatto le modifiche minime, senza imbarcarmi in ricostruzioni radicali non alla mia portata.
Fondamentalmente ho aperto l'abitacolo, inesistente nel kit (c'erano delle orripilanti teste di pilota affioranti dal nulla...), e l'ho completamente costruito ex novo.

Da segnalare che, dopo queste foto, ho modificato i contrappesi aggiunti alle superfici degli equilibratori, che qui avevo erroneamente incollato sulla parte fissa... che fesso !

I canopy, visto che gli originali erano inutilizzabili per forma e spessore, li ho termoformati.

Per primo il rosso 'Grosvenor House', che vinse la gara suddetta, non senza polemiche.
Vi ho sperimentato, con soddisfazione, il mio primo Vallejo air, colore acrilico pensato per l'uso ad aerografo senza ulteriore diluizione.






Poi il G-ACSR, che giunse quarto al traguardo.
Qui ho usato un Vallejo color 'normale', alquanto diluito col suo diluente specifico per aerografo.








Infine l'affascinante Black magic, che fu costretto  al ritiro. Per questo ho usato un Italeri, peraltro ancora prodotto dalla Vallejo.





Il mio è un modellismo dettato dalla passione... senza nessun adeguato supporto dalla mano.
Sono un modellista naive, per così dire...

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