martedì 21 luglio 2015

Colossus: the Forbin project

Colossus: the Forbin project






USA 1969
Regia: Joseph Sargent

Gli Stati Uniti mettono in funzione un gigantesco sistema computerizzato, detto Colossus, parto del geniale dottor Forbin, allo scopo di automatizzare il proprio sistema di difesa nucleare.
Ovviamente si tratta di una macchina virtualmente impossibile da sabotare, così come da… spengere.
Vi fischiano le orecchie ? Beh, lo Skynet di Terminator sarebbe arrivato più di dieci anni dopo, ma neppure il supercomputer del 1969 può dirsi un parto originale: tratto, piuttosto fedelmente, da un romanzo del 1965 di David Feltham, deve comunque moltissimo a precedenti legioni di computer senzienti, della narrativa e del Cinema, regolarmente ostili alla razza umana allorquando si ritrovino ad acquisire coscienza.

Al solito tutto nasce con il mostro di Frankenstein (Frankenstein, ovvero il Prometeo moderno) di Mary Shelley, scritto nel 1817, vero punto di partenza di quel fenomeno della narrativa che chiamiamo superficialmente 'fantascienza'.
L'elemento di base è l'hybris dell'Uomo che, raggiunta l'estrema conoscenza, si sostituisce a 'Dio', generalmente con risultati discutibili…
Se nell'ottocento la creazione della vita per mano delle nuove scoperte, l'elettricità in primis, era già sufficientemente e meravigliosamente blasfema, è dagli anni 20 del secolo scorso che la mira si perfeziona: l'Uomo non è più interessato a creare copie mediocri di se stesso, l'Uomo aspira a dar vita alla perfezione, ad un essere superiore in tutto e per tutto al creatore, mantenendo tuttavia l'arrogante desiderio di farne il proprio schiavo.
Dunque… cosa meglio di una forma di vita meccanica ? Tutta logica e potenza di calcolo, impossibilitata all'errore  ?
Inevitabile corollario la perdita di alcune delle tipiche caratteristiche del creatore umano: empatia, scrupolo, pietà…
E la Macchina, superando le aspettative, si ribella al Padre-Padrone.

Prodotto dalla Universal con un budget limitato ma sfruttato discretamente, 'Colossus' anticipa inconsapevolmente l'avvento di Internet: la supermacchina, durante i suoi primi secondi di vita, scopre un similare sistema detto 'Guardian', sovietico, non ancora annunciato all'Occidente (quel maledetto vizio dei russi di dire le cose 'dopo'… come ben sappiamo 'a Kissov piace fare sorprese'*).
Colossus e Guardian uniscono immediatamente le loro forze, bypassando ogni controllo umano: adesso devono soltanto decidere cosa fare del Mondo.

In quegli anni si aveva meno paura di portare al cinema la distopia e, pur sfruttando una certa e costante amara ironia, l'happy ending era tutt'altro che scontato.

Non si annoverano grandi attori famosi nel cast, peraltro comunque carico di caratteristi spesso ancora in attività, che avrete visto in mille film e telefilm, ma non per questo possiamo dire di trovarci di fronte ad un'opera esplicitamente di serie B.

Sono degne di nota le intenzioni finali di Colossus, invero piuttosto lontane dalla semplice idea di sterminio della razza umana e, probabilmente, ancora più agghiaccianti, soprattutto in quanto potenzialmente gradevoli per buona parte dell'umanità…

Per quanto a suo tempo sia passato anche sui ns schermi, non esiste al momento una versione in home video: io l'ho visto in lingua originale, coadiuvato da necessari sottotitoli in inglese, vista la mia pressoché nulla capacità di comprendere la lingua d'Albione dal solo audio.

A titolo di pura curiosità segnalo nel cast Marion Ross, che cinque anni dopo sarebbe diventata la madre di Richie Cunningham nel noto 'Happy days', nonché delle curiose riprese nel centro di Roma, cosa quest'ultima che mi fa pensare a Cinecittà come principale teatro di posa.

Visione consigliata.

*Al di là dell'ovvio riferimento all'Ordigno fine di Mondo' de 'Il dottor Stranamore', è curioso come i sovietici avessero in funzione dagli anni 80 un sistema automatizzato detto 'Perimetro', in grado di far partire autonomamente una totale controffensiva nucleare nel caso i vertici di comando e controllo del Politbureau fossero stati spazzati via da uno strike preventivo statunitense. Per quanto mai ufficialmente confermato è presumibile che tale sistema sia ancora in funzione.
Essendo questo sistema di inevitabile ritorsione un efficace deterrente al desiderio di attaccare per primi… non si capisce perché i sovietici non l'abbiano reso noto immediatamente...