martedì 14 aprile 2015

The road




Stamani penso a 'The road', film del 2009, tratto dal romanzo omonimo di Cormac McCarthy, quest'ultimo un buon successo editoriale di qualche anno fa.
Una pellicola  post apocalittica fra le più dure da digerire che abbia mai visto.
Ottimamente recitato, viene narrato il viaggio di un padre ed un figlio verso 'sud', verso un'improbabile salvezza, in un mondo dove, anni prima, per una catastrofe non specificata, tutte le forme di vita animali e vegetali si sono estinte. 
Viggo Mortensen, oltremodo bravo, tenta di non superare, e di non far superare al figlio, l'ultimo terribile tabù: il cannibalismo... in effetti l'unica vera speranza di sopravvivenza.
Dimenticatevi finali esplicitamente consolatori: vero che il film si chiude con un timido accenno di speranza, cosa che il libro mi dicono non conceda ma, in ogni caso, lo scenario proposto vede la razza umana prossima all'estinzione.
Qualche snob vi dirà che 'non è fantascienza', poiché confondono ancora, problema tipico italiano, ma non solo, il concetto di qualità e di genere.
Chi non ricorda Cofferati, anni fa, pubblicizzare la sua passione per Philip Dick, sottolineando che 'non era fantascienza' ? 
Per molti è davvero una brutta parola… Meglio sparare cazzate !
Se Dick non è fantascienza… cosa lo è ?
Urge parlarne...
Comunque… no, The road è fantascienza, sic et simpliciter.
Per quanto McCarthy scriva molto bene, non dice nulla che non sia già stato detto (a volte in modo sublime) dagli scrittori di 'fantascienza' dagli anni 50 ad oggi.
Ad esempio 'L'ultima spiaggia', di Nevil Shute (1957), per quanto molto più 'asettico', non è di certo meno orrorifico.
Il libro di Shute lo trovate attualmente in edicola/libreria con i Classici di Urania: consigliatissimo.

Tornando a The road: un film senza dubbio da vedere, onesto, antispettacolare, che incarna lo spirito del tempo.
Tempi oscuri partoriscono opere crepuscolari.
La fantascienza è da sempre caratterizzata dalla rappresentazione della distopia, prima ancora che dell'utopia.
Non vuole anticipare il futuro, come alcuni credono: casomai preferisce ammonirci riguardo a quel che il futuro potrebbe comportare.

E ci ricorda che...
Homo homini lupus...

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